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Benq produce ottimi monitor per la fotografia, con qualità adatta ai professionisti ma più economici di altri marchi professionali quali NEC o Eizo. E se possedete un monitor Benq di alta gamma dotato di calibrazione hardware, come l'ottimo SW271 che è un monitor 4K da 27 pollici con quasi il 100% della copertura colori AdobeRGB, sicuramente vi sta a cuore l'accuratezza dei colori, per cui è d'obbligo la calibrazione periodica con un colorimetro (es. XRite o DataColor).

Benq fornisce il suo software proprietario per consentire la calibrazione hardware: Palette Master Elements (PME). Ho effettuato parecchi test sull'accuratezza dei colori dopo il suo impiego e individuato in particolare un problema.

PME non è estremamente sofisticato come altri software ad esempio da X-Rite o il fantastico DisplayCal che è gratuito ma per la taratura hardware (quella interna al monitor) si è obbligati ad utilizzare PME, ma come sono i risultati che si ottengono?

Diciamo innanzitutto che il contrasto tipo di un monitor Benq è 1000:1 e i preset nativi (e.g. AdobeRGB, sRGB) raggiungono ed anzi superano di un 10-20% questo dinamica di contrasto ma... questi preset non possono essere ricalibrati durante la vita del monitor in modo da mantenerne la precisione negli anni successivi, e sappiamo che con il passare del tempo leggermente si presentano delle deviazioni dalla taratura ottimale di fabbrica.

Pertanto per mantenere un monitor "perfettamente" calibrato (le virgolette ci stanno perché la perfezione non esiste), è necessario periodicamente ricalibrarlo utilizzando i preset utente (non quelli nativi) (ad esempio SW271 ne ha 3). Il problema? Dopo la calibrazione, utilizzando anche le migliori impostazioni, otterrete non più di 700:1 di contrasto, almeno su Windows.

Perché? La ragione è che PME non è così preciso nell'impostare il livello del nero (almeno in Windows).

Proviamo ad approfondire con qualche numero:

  • tipicamente il monitor si calibra con 120 cd/m2 come livello massimo di luminosità del bianco per una vista confortevole in una stanza in luce diurna;
  • per ottenere il massimo contrasto, è necessario che il nero sia il più scuro possibile, quindi in PME si deve selezionare "nero assoluto" nelle opzioni di taratura;
  • sempre nella calibrazione, impostare il gamut a "nativo" per ottenere i migliori risultati.

Dopo la calibrazione, se si va a misurare il nero più scuro ottenuto con un software di riferimento, come il già menzionato DisplayCal, si troverà un valore intorno a 0.170 cd/m2 di luminosità. Possiamo quindi calcolare il contrasto (massima luminosità diviso la minima): 120/0.170 = 706. Quindi abbiamo perso circa il 30% di contrasto nelle zone scure/buie. Non è il massimo per un monitor ad uso professionale.

Ho individuato questo problema a gennaio del 2019 (esattamente un anno fa), l'ho segnalato al supporto Benq e mi fu risposto che avrebbero lavorato alla sua risoluzione.

Meno di una settimana fa, il 29 dicembre scorso è stata rilasciata una nuova versione di PME: la 1.3.13 e uno dei problemi risolti nella versione Windows è il punto/livello del nero!

Ho subito installato l'aggiornamento e verificato i risultati: ora il neo più scuro è sceso a 0.103 cd/m2 per cui il contrasto è ora 120/0.103=1165! È anche leggermente migliorata la precisione del punto di bianco (D65), simile al bilanciamento del bianco nelle macchine foto.

Una buona ragione per aggiornare PME e perfezionare finalmente la calibrazione hardware del proprio monitor Benq.

PME è scaricabile per Windows e Mac a questo indirizzo.