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Utilizzare un treppiede non è qualcosa che si fa forse spessissimo, ma ci sono situazioni in cui senza di esso è impossibile fare un buono scatto, tipicamente:

  • quando si scatta con un lungo teleobiettivo (diciamo da un 400 mm in su), specialmente se c'è vento;
  • con scatti lunghi, dopo il tramonto o addirittura di notte (stelle o luci di una città) o per fare effetti speciali come scie luminose o onde/flussi d'acqua sfumati;
  • quando si scatta da remoto ad esempio per catturare il passaggio di un animale;
  • quando si devono fare più scatti con esattamente la stessa inquadratura, ad esempio per un timelapse (filmato a tempo accelerato fatto da molti scatti intervallati in momenti diversi).

Insomma, situazioni fotografiche molto interessanti. Ora: come scegliere un treppiede, specialmente trasportabile per viaggiare? Vediamolo nel dettaglio in questa lezione.

Primo: il vostro scopo principale

Innanzitutto, bisogna decidere quale è l'obiettivo principale di avere un treppiede: serve un modello leggero per il trasporto o uno completo/molto stabile per scatti fissi in studio? Questa decisione influenza poi la valutazione dei punti espressi qui sotto (o si possono comprare due treppiedi per coprire entrambe le necessità se la spesa è sostenibile).

Per un modello almeno discreto, bisogna aspettarsi di spendere più di 100 €. I modelli professionali possono costare svariate centinaia di euro più la testa del treppiede che può costare fino a 500 €.

Aspetti da considerare

Vediamo, una per una, le caratteristiche da valutare nella scelta.

Le Gambe

Le gambe di un treppiede sono caratterizzate da diversi fattori:

  • materiale: si possono avere due possibilità - alluminio o fibra di carbonio. Nell'ultimo caso si tratta dei treppiedi più recenti, parecchio più leggeri di quelli in alluminio, ma abbastanza più costosi, pertanto è una questione di bilanciamento tra il prezzo e la necessità di leggerezza. Per viaggiare/escursionismo suggerirei di orientarsi verso la fibra di carbonio.
  • peso: per un treppiede facilmente trasportabile si dovrebbe stare sotto i 2 Kg, meglio se sotto 1.5. Meno peso significa però anche minore stabilità, per cui treppiedi molto leggeri hanno almeno bisogno di essere stabilizzati con un peso aggiuntivo (si veda sotto alla voce "gancio") ed è meglio non alzare la colonna centrale se c'è vento.
  • punte: alla fine di ogni gamba ci sono delle punte che possono essere fatte di diversi materiali (gomma o metallo) per mantenere la presa ferma sul terreno. Qui l'aspetto utile che si può considerare è la possibilità di averli intercambiabili così che a seconda del terreno si possano sostituire, oppure quando sono usurati.
  • numero di sezioni: per raggiungere maggiori altezze, le gambe sono fatte in sezioni che si estendono. Più sezioni significa maggiore altezza massima quando le gambe sono estese e maggiore compattezza quando il treppiede è chiuso, ma anche meno stabilità in quanto ogni giunzione in più introduce un po' di debolezza nella stabilità. Il numero tipico medio di sezioni è 4, più di 5 dovrebbe in genere essere evitato.
  • altezza massima: l'altezza della sommità del treppiede (al netto della testa che si colloca proprio in cima) quando tutte le sezioni delle gambe sono estese. Attenzione qui: la massima altezza ha tipicamente due valori - con e senza la colonna centrale (quella che scorre nel mezzo delle gambe) alzata. Quando la colonna non è alzata, di fatto l'altezza del treppiede è circa quella delle gambe. La colonna centrale è utile per alzare l'altezza della fotocamera ad esempio a livello degli occhi MA alzando la colonna centrale si riduce in modo significativo la stabilità, soprattutto quando si è in presenza di vento. Ecco perché bisogna ragionare sull'altezza di un treppiede senza la colonna alzata: è sufficiente in questa modalità per la maggior parte degli scatti che si vorrà fare?
  • altezza minima: l'altezza della sommità del treppiede quando tutte le sezioni delle gambe sono retratte. Per avere posizioni molto basse (per esempio per un macro), serve che l'altezza minima sia veramente bassa (diciamo non più di 30-40 cm al massimo). Alcuni treppiedi consentono di montare la colonna centrale al contrario così che si possa avere la fotocamera all'ingiù ed essere molto vicini al terreno, o forniscono una seconda colonna corta sempre per poter abbassare di più il treppiede senza che la colonna centrale sia di ostacolo.
  • lunghezza quando chiuso/ripiegato: questo parametro è importante per un treppiede da viaggio. Se è necessario metterlo dentro un bagaglio a mano per un volo in aereo, sicuramente non deve superare i 45-47 cm.
  • chiusure delle gambe: per bloccare le sezioni ci sono tipicamente due modi - con levette o con anelli di stringimento. Le levette sono più veloci da utilizzarsi, gli anelli non hanno bisogno tipicamente di manutenzione (le levette tendono ad allentarsi con il tempo e vanno quindi ri-regolate).
  • stabilità/solidità: si provi a muove il treppiede, dare un colpetto alle gambe, premere sulla sommità e si veda quanto fermo rimane e come assorbe le vibrazioni. Sul web ci sono anche alcuni test più o meno scientifici di questo parametro ma non esiste (finora) un metodo standard di misurazione, anche se è il punto più importante per un treppiede: il suo scopo è proprio di rimanere fermo. Generalmente quelli in fibra di carbonio sono un po' migliori come assorbimento delle vibrazioni rispetto a quelli in alluminio.

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